Pubblicata su Scientific Data del gruppo Springer-Nature l’analisi dei genomi delle cultivar "Frantoio" e "Leccino"
Pisa, Italia – 3 luglio 2025 – L’Istituto di Produzioni Vegetali della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, in collaborazione con la King Abdullah University of Science & Technology e l'Arizona Genomics Institute, hanno completato il sequenziamento di alta qualità e l'assemblaggio preciso dei genomi di due importanti cultivar italiane di olivo: Frantoio e Leccino. L’articolo, che approfondisce e analizza la struttura di questi genomi, è consultabile gratuitamente sul sito della rivista Scientific Data del gruppo Springer-Nature (Sebastiani et al 2025 https://doi.org/10.1038/s41597-025-05363-4) e i dati originali sono disponibili sul sito del National Center for Biotechnology Information.
In questo lavoro, si scopre come i genomi di "Frantoio" (1,18 Gb) e "Leccino" (1,43 Gb) sono in gran parte costituiti da sequenze ripetute di DNA (~67.5% in ‘Frantoio’ e ~70.8% in ‘Leccino) ed in particolare da quelli che in letteratura sono conosciuti come "Long Terminal Repeats" (LTRs). Interessanti sono le differenze strutturali tra i due genomi, con 22469 delezioni, 21218 inserzioni e solo 33 inversioni in Frantoio rispetto a Leccino. Studiando in dettaglio i genomi, in Frantoio sono stati individuati 59777 geni. Di questi, 47201 sono stati considerati altamente affidabili e 37061 geni sono stati annotati con successo dal punto di vista della loro funzione. In Leccino, sono stati identificati 67103 geni, di cui 53302 con un'alta qualità e 37606 geni annotati.
Lo studio permette di svelare i segreti del genoma di questi alberi millenari, aprendo nuove frontiere per la loro protezione e il miglioramento, anche alla luce dei cambiamenti climatici in corso. Nonostante l'enorme valore ambientale, culturale ed economico dell'olivo, infatti, l'avanzamento delle conoscenze scientifiche sul suo genoma è stato sorprendentemente lento rispetto ad altri alberi da frutto e per di più, le informazioni pubbliche sui genomi delle cultivar italiane sono rimaste assenti.
Il Progetto è stato finanziato nell’ambito dell’Agritech National Research Center - European Union Next-GenerationEU (PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA (PNRR)–MISSIONE 4 COMPONENTE 2, INVESTIMENTO 14–DD 1032 17/06/2022, CN00000022) e dal Programma Operativo Nazionale Ricerca e Innovazione 2014-2020 (CCI 2014IT16M2OP005), FSE REACT-EU, Azione IV.4 “Dottorati e contratti di ricerca su tematiche dell’innovazione” e Azione IV.5 “Dottorati su tematiche Green”.